lunedì 25 ottobre 2010

Maria Callas, odio / amore



Vi riporto la critica del libro "La Rivale", uscita di recente su Appuntando.Wordpress.Com

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Questo delizioso racconto (immaginario [n.d.B.]) rientra nella categoria di quelle che amo definire “five o’clock reading”. Perché iniziano e terminano in una manciata di minuti: giusto il tempo di una tazza di tea sorbita con calma. Come intuibilissimo dalla copertina, questo scritto di Eric-Emmanuel Schmitt è incentrato sulla figura di Maria Callas.

Nota: se non sapete chi sia, o cos’abbia fatto… correte immediatamente qui. E anche qui.

Interessante il punto di vista utilizzato. Maria Callas non viene descritta dall’autore, o da uno sfegatato ammiratore. Bensì da un’altra cantante, Carmela Babaldi, che odia profondamente la sua collega: sia dal punto di vista umano che professionale.

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La Callas, rifiutando di limitarsi [ndr: nell‘estensione vocale], ha operato una scelta suicida. E lei si entusiasma per questo? Ma si rende conto che sta facendo l’apologia di una terrorista, di una che si è fatta saltare in aria?

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Nonostante la cattiveria, l’acidità e la spietatezza usate per criticarla, scorrendo le pagine non si può che sorridere.
Maria Callas è morta da tempo, e la Babaldi è ormai un’anziana ex stella della ribalta lirica internazionale. Che passa le sue giornate a rimuginare di continuo quante volte “la greca” sia riuscita a metterla in secondo piano. Per bellezza, qualità vocali ed anche in quella che un tempo di chiamava dolce vita. Ed è tutto descritto in modo così convulso da sembrare se non comico, almeno tragicomico ed alquanto goffo.
Perché continua a sentirsi oscurata all’ombra di quella donna.

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Non aveva però tenuto conto delle bizzarrie del pubblico, il quale, a rappresentazioni alternate, continuava a ridere della Callas e a chiedere i bis alla Babaldi, ma commentava solo le prestazioni della greca. Carmela ebbe la sensazione di essere diventata trasparente, impercettibile: la applaudivano, riconoscevano che aveva una bella voce e che la sapeva usare, però non suscitava interesse. Il capo della sua claque le disse che addirittura certa gente preferiva comprare il biglietto per andare a fischiare la Callas anziché spendere gli stessi soldi per osannare la Babaldi.

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Pur non esibendosi da tempo Maria Callas rimaneva un mito assoluto in grado di conquistare sempre più sostenitori e di offuscare la sua carriera, che nel frattempo continuava. Per non parlare di quello che avvenne alla morte della soprano ellenica. In molti concordano nell’affermare che il vero boato del successo arrivò postumo: ed ancora oggi i suoi fans sono milioni, in ogni angolo del Pianeta.

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Da qui si intuisce perfettamente il continuo mal di fegato della Babaldi. Lasciate le scene non viene riconosciuta per strada, nessuna lettera di ammirazione nella sua cassetta postale, e non pare esservi traccia delle sue registrazioni nei negozi di dischi.
Fino a quando, in un pomeriggio come tanti, proprio in uno di queste botteghe incontra uno suo grande ammiratore, il giovane Antonio, che ha ereditato dal nonno la passione per la lirica. Ed in particolare per Carmela Babaldi.


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Cosa succederà da qui in avanti lo lascio alla vostra lettura.
Ma sono sicura che strapperà un sorriso amaro anche a voi.
Come scritto sopra, è un intrattenimento che dura una manciata di (piacevolissimi) minuti sia per gli innamorati di questo genere musicale che per i novizi. Che non da una versione edulcorata sul mondo del bel canto, anzi. E che ci regala, nel bene e nel male, il ritratto di una grande artista:

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Maria Callas ha la capacità di proiettare tutta un’anima in un suono. Aprendo la bocca, alza il sipario sul proprio teatro: uno spettacolo dove l’umano vive, ama e soffre con intensità. […]
La Callas crede in quello che fa, indaga i ruoli nel profondo, restituisce loro un peso teatrale, rintraccia il senso drammatico di ogni più piccolo virtuosismo.


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Merita una menzione specialissima l’appendice che accompagna il racconto. Un riassunto delle incisioni di Maria Callas, dettagliatissimo, con molte lodi ed anche qualche critica.

Titolo: La rivale. Un racconto su Maria Callas
Autore: Eric Emmanuel Schmitt
Ed: E/O, 82 pagine, 8.50 euro.
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