Maria Callas esegue "Nacqui all'affanno e al pianto..." / "Non più mesta" da "La Cenerentola" di Gioachino Rossini. Esecuzione effettuata alla Musikhalle di Amburgo il 16 marzo 1962. Georges Prêtre dirige la Symphonieorchester des NDR.
Una forza travolgente, insita nel carattere del soprano greco-americano, tenta a tutti i costi di domare una voce ormai compromessa dalla malattia. Nonostante sforzi sovraumani per riacquistare il supremo ed assoluto controllo, tenuto negli anni d'oro della sua gloriosa carriera, la Callas si trova davanti la montagna insormontabile del limite fisico. Quella voce, la Sua voce, che tanto aveva dato al mondo intero, non risponde più come prima. Non lo farà più! Eppure, nonostante tutti i limiti che possono essere trovati ed addebitati ad uno strumento consunto e in declino, Maria Callas respira, ammicca, accenta, interpreta, sublima da par suo, in modo unico ed irripetibile. Il risultato è che il rondò di Angelina, nell'interpretazione della Divina, ha apposto, forse più di qualsiasi altra cosa, il sigillo indelebile alla Rossini renaissance.
Eterna riconoscenza alla Sua sublime ed indimenticabile Arte.
venerdì 12 dicembre 2008
Maria Callas: "Nacqui all'affanno" "Non più mesta..." Rossini, La Cenerentola, Prêtre Hamburg 1962
mercoledì 3 dicembre 2008
Gli 85 anni di Maria Callas
Oggi 2 dicembre 2008, Maria Callas avrebbe compiuto 85 anni. Quante ne avrebbe dette sullo stato dell'Opera nel mondo?
domenica 17 agosto 2008
Maria Callas "Gualtier Maldè!...Caro nome" Rigoletto Verdi 1955
Maria Callas esegue "Gualtier Maldé!... Caro nome" da "Rigoletto" di Giuseppe Verdi. Teatro alla Scala di Milano, direttore Tullio Serafin. Registrazione del novembre 1955.
mercoledì 6 agosto 2008
Nicola Rescigno 28 maggio 1916 – 4 agosto 2008
Sì, la brutta notizia è lunedì scorso è volato via anche Nicola Rescigno, uno dei direttori d'orchestra preferiti da Maria Callas.
Mi piace ricordarlo con un'immagine presa nella sua casa vicino Roma la sera del 02.10.1999, quando mi venne riservato l'onore di essere suo ospite a cena.
Qui e qui alcuni articoli sulla sua lunga e prestigiosa carriera artistica.
giovedì 17 luglio 2008
Maria Callas "Ah! bello a me ritorna" Norma Bellini 1949
Dedicato a chi va raccontando che la voce della Callas sia "brutta"(sic!).
Maria Callas esegue "Ah! bello a me ritorna" da "Norma" di Vincenzo Bellini, nella versione "live" del 1949 al Teatro Colon di Buenos Aires. Orquesta y Coro del Teatro Colon. Direzione Tullio Serafin.
lunedì 16 giugno 2008
Maria Callas: "Pace, pace mio Dio" - Forza del Destino
Maria Callas nell'agosto 1954 a Milano ha inciso in studio "La Forza del Destino" di Giuseppe Verdi. Qui viene interpretata l'aria "Pace, pace, mio Dio!". Direttore Tullio Serafin, Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. Le fotografie sono tratte dallo splendido volume di Eugenio Gara, edito nel 1959, e dedicato alla Divina.
lunedì 19 maggio 2008
Maria Callas e Swarovski: Gioielli in scena - Alceste 1954
Maria Callas e Swarovski: "Gioielli in Scena". Fotografie tratte dall'esposizione di Berlino presso la Konzerthaus am Gendarmenmarkt e dedicata ai gioielli utilizzati in scena da Maria Callas. Il commento musicale affidato al soprano greco-americano si riferisce all'interpretazione dell'aria "Divinità infernali", dall'Alceste di C.W.Gluck. Orchestra e Coro del Teatro alla Scala, diretti da Carlo Maria Giulini. Registrazione "live" a Milano del 4 aprile 1954.
domenica 18 maggio 2008
Maria Callas: "Care compagne, teneri amici"-Sonnambula 1955
Maria Callas esegue "Care amiche,e voi teneri amici" da "La Sonnambula" di Vincenzo Bellini, nella versione "live" del 5 marzo 1955. Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano. Direzione Leonard Bernstein.
sabato 26 aprile 2008
Quando la Callas incontro' Papa Pio XII
Italia Estera
Nell'anniversario della morte di Maria Callas, il giornalista e scrittore Renzo Allegri ci regala un episodio sconosciuto della vita della celeberrima cantante
Servizio di Renzo Allegri
ROMA, 15 SET. (Italia Estera) - Nessuna libro ne parla. Né quelli che raccontano la vita di Maria Callas e neppure quelli dedicati a Pio XII. Eppure, tra i due celeberrimi personaggi, nella primavera del 1954 ci fu un incontro. Un incontro piuttosto insolito. In genere, sono i fedeli che chiedono udienza al Papa e solo pochissimi al mondo riescono ad ottenerla. E si tratta sempre di personalità di grandissimo rilievo, regnanti, capi di Stato, primi ministri, ambasciatori, eccetera. In questo caso, fu Papa Pacelli a sollecitare un incontro con Maria Callas. Come è noto, Pio XII era un appassionato di musica classica. Da giovane aveva imparato a suonare il violino. Ed essendo vissuto a lungo in Germania, era anche un esperto della musica wagneriana. Aveva ascoltato alla radio un'edizione del "Parsifal" di Wagner, con la Callas nella parte di Kundry, e ne era rimasto così colpito da desiderare di conoscere quella fantastica interprete. Attraverso i suoi funzionari prese contatti col marito della Callas e venne fissata la data per un'udienza privata. Questo singolare episodio me lo raccontò lo stesso marito della Callas, Giovanni Battista Meneghini, nel 1980, quando lavoravo con lui alla stesura del libro "Maria Callas, mia moglie". E' un episodio che non venne mai ripreso dai biografi di Pacelli. Forse perché potrebbe sembrare irriverente che un Papa abbia voluto incontrare una cantante lirica, che era inoltre di religione ortodossa. Invece, a mio parere, è un episodio molto significativo, che dimostra quanto grande fosse l'amore di Pio XII per la musica. L'invito fu fatto a Meneghini e a sua moglie nell'autunno del 1953. Meneghini accettò molto volentieri. La Callas con meno entusiasmo. Essendo ortodossa, non aveva molte simpatie per il Papa cattolico. Il giorno fissato per l'udienza era freddo e piovoso e la Callas non volle uscire di casa. Così non si presentò all'udienza. Alcuni mesi dopo, Meneghini ricevette una lettera da Monsignor Federico Callori di Vignale, che era allora maestro di camera di Pio XII. Il prelato gli faceva notare l'indelicatezza commessa mancando all'appuntamento già fissato, ma aggiungeva che Il Papa rinnovava l'invito. Questa volta, Meneghini e la Callas andarono all'udienza privata. Meneghini portò anche sua madre, cattolicissima. Certamente negli archivi vaticani c'è tutta la documentazione di questo incontro con le relative fotografie. Secondo quando mi riferì Meneghini, il Papa, dopo le presentazioni di rito e i convenevoli, si rivolse alla Callas e le disse: "Ho ascoltato il "Parsifal" alla radio. Lei mi ha dato una grande emozione ed è per questo che ho voluto conoscerla". E cominciarono a parlare di musica. Il Papa disse ancora: "Mi dispiace che non abbiate cantato quell'opera in tedesco, cioè nella versione originale. Wagner in italiano perde moltissimo". "La trasmissione era fatta per l'Italia", ribatté la Callas. "Se avessimo cantato in tedesco, pochi avrebbero capito". " È vero", disse Pio XII. "Ma la musica di Wagner è impensabile staccata dalle parole che Wagner stesso ha scritto. È una musica nata insieme alle parole, quindi inscindibile da esse". "Non sono affatto d'accordo", ribatté la Callas. "Nella versione originale l'opera è indubbiamente più completa; ma nella traduzione italiana non è da meno. Per comprendere a fondo la musica, è indispensabile capire il senso delle parole". Meneghini mi disse che la Callas si infervorava sostenendo le sue idee in contrasto con quelle del Papa e lui, che la conosceva bene, temeva che uscisse con qualche battuta poco rispettosa, per questo si intromise cercando di sedare il discorso. I due continuarono a parlare di musica. Soprattutto di musica tedesca. Alla fine, il Papa regalò alla Callas e alla mamma di Meneghini un rosario in madreperla e li congedò con la sua paterna benedizione. "Mia moglie riportò una grande impressione da quell'incontro", mi disse Meneghini. "Era rimasta molto colpita soprattutto dalla cultura musicale di Pio XII". Secondo quanto mi raccontò Meneghini, la Callas era molto religiosa. Anzi, lui diceva che era "fanatica" della religione. Mi fece vedere le lettere che la moglie gli scriveva quando era in giro per il mondo, e in quelle lettere Dio era molto spesso citato. Il successo, la salute, il bel tempo e tutte le cose belle della sua vita, Maria le attribuiva alla bontà di Dio. Aveva un concetto tutto particolare di Dio: il "suo" Dio si schierava sempre dalla sua parte, la difendeva dai nemici, la vendicava. Quando sentiva che un collega, dal quale aveva ricevuto qualche sgarbo, non aveva avuto successo, diceva: "Dio mi ha vendicata". Anche i suoi trionfi li attribuiva alla giustizia di Dio: "Lui ha visto i miei sacrifici e le mie sofferenze e mi ha fatto giustizia". Secondo Meneghini, la Callas pregava molto. "In ogni città", mi disse, "prima di andare in scena, si recava in qualche chiesa e restava a lungo inginocchiata, immobile come una statua. Quando cantava alla Scala, prima delle recite dovevo accompagnarla in Duomo: si inginocchiava davanti a una statua della Madonna che si trovava appena entrati in chiesa, e rimaneva lì, a pregare, anche per mezz'ora. Per ingannare il tempo io andavo a visitare i vari altari e le statue". Nonostante avesse sposato un cattolico, era rimasta di religione ortodossa, ed era molto legata alla sua Chiesa. In una lettera scritta al marito dall'Argentina nel maggio 1949, ho potuto leggere: "Ieri sono andata alla chiesa greco-ortodossa ad accendere una candela per noi. Vedi, la nostra Chiesa la sento di più della vostra. Strano, ma è così. Forse perché ci sono abituata, o forse perché veramente la Chiesa ortodossa è più calda, più festosa. Non che non mi piaccia la tua, che è anche mia adesso, ma ho una forte debolezza per la Chiesa ortodossa".
Renzo Allegri, Giornalista - Scrittore/Italia Estera
sabato 19 aprile 2008
Callas vs.Tebaldi as champagne vs.coca-cola
Yet somehow, whatever the achievements of the oldtimers or the promise of the newcomers, opera fans invariably return to the bubbling controversy about just two singers—Tebaldi and "The Other One" (as Tebaldi partisans coldly dub Callas). Comparing them role by role, aria by aria is one of the more fascinating operatic pastimes. As far as The Other One is concerned, she considers all these comparisons idle. She and Tebaldi are simply not in the same league, Callas explained to a TIME reporter last week, because Tebaldi's repertory is so much smaller. Said Callas:
"My admiration of her is of the fullest, and I am happy for her success. If I hear her sing well, I am the first to cheer her. But I live in another world. She is a vocalist of a certain repertoire. I consider myself a soprano—one who does what they used to do once upon a time. My repertoire, by God's will and nature's blessing, is complete. I have contributed to the history of music. I have taken music that has long been dead and buried and have brought it back to life again. If the time comes when my dear friend Renata Tebaldi will sing, among others, Norma or Lucia or Anna Bolena one night, then La Traviata or Gioconda or Medea the next—then, and only then, will we be rivals. Otherwise it is like comparing champagne with cognac. No—champagne with Coca-Cola."
domenica 30 marzo 2008
Maria Callas: "Una voce poco fa" - Londra 1954
Maria Callas esegue "Una voce poco fa" dall'opera "Il Barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini. Registrazione in studio effettuata a Londra tra il 15 e il 21.09.1954. Philharmonia Orchestra diretta da Tullio Serafin.
giovedì 28 febbraio 2008
Maria Callas "Suicidio!" Torino 1952 + clip copertine dischi
Maria Callas esegue "Suicidio!" dall'opera "La Gioconda" di Amilcare Ponchielli. Registrazione in studio del settembre 1952, effettuata a Torino. Orchestra della RAI di Torino, diretta da Antonino Votto. Il clip video che accompagna l'aria consiste nelle copertine di una raccolta di LP venduta nelle edicole italiane nel 1981
Maria Callas: "Vieni t'affretta" Rai Torino 1952
Maria Callas esegue "Vieni, t'affretta" dall'opera "Macbeth" di Giuseppe Verdi. Registrazione "live" del 18 febbraio 1952, effettuata durante un concerto nella sede della RAI di Torino. Orchestra della RAI di Torino, diretta da Oliviero de Fabritiis.
mercoledì 20 febbraio 2008
Maria Callas "D'amore al dolce impero" Armida-Rossini 1952
Maria Callas esegue "D'amore al dolce impero" dall'opera "Armida" di Gioachino Rossini. Registrazione "live" del 26 aprile 1952, effettuata al Teatro Comunale di Firenze. Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Firenze, diretti da Tullio Serafin.
domenica 10 febbraio 2008
Maria Callas: "Spargi d'amaro pianto" MET 1956
Maria Callas esegue "Spargi d'amaro pianto" dall'opera "Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti. Registrazione "live" dell'8 dicembre 1956, effettuata presso la Metropolitan Opera House di New York (U.S.A.). Orchestra e Coro Metropolitan Opera, diretti da Fausto Cleva.
Maria Callas: "Quando, rapito in estasi" MET 1956
Maria Callas esegue "Quando, rapito in estasi" dall'opera "Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti. Registrazione "live" dell'8 dicembre 1956, effettuata presso la Metropolitan Opera House di New York (U.S.A.). Orchestra e Coro Metropolitan Opera, diretti da Fausto Cleva.
sabato 9 febbraio 2008
Maria Callas: "Ah! Non giunge uman pensiero"
Maria Callas esegue "Ah, non giunge uman pensiero" dall'opera "La Sonnambula" di Vincenzo Bellini. Registrazione "live" del 4 luglio 1957, effettuata alla Großes Haus Köln (Colonia, Germania). Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano, diretti da Antonino Votto.
martedì 8 gennaio 2008
Callas "leggera": conferma!
[omissis] Il giorno dopo gli Happy Boys sono accolti in città con entusiasmo: i giornali locali dedicano loro intere pagine, la gente li ferma per strada, arrivano le prime richieste di autografi. L'anno seguente la Rai invita nuovamente la band cremonese al concorso, che si tiene all'Odeon di Cremona e al Grand Hotel Stresa sul Lago Maggiore, dove i musicisti cremonesi strappano il secondo posto. Ma Nino Donzelli è un instancabile perfezionista. Intreccia fitti rapporti con il mondo musicale milanese e nel 1956 arriva l'invito al prestigioso e blasonato Circolo della Stampa di Milano. E in quell'occasione che conoscono l'impresario discografico Davide Matalon, ebreo-egiziano di nascita, che vive in Italia dove ha fondato le "etichette musicali" Broadway e Italdisc. Matalon li scrittura subito per una prestigiosa serata in occasione della Festa della Croce Rossa Italiana: Renzo e gli altri del gruppo accompagnano l'esibizione di Wilma De Angelis, fresca vincitrice del concorso Reginetta Italiana del Jazz di Boario Terme. Ospite d'onore della serata è Maria Callas, che svolge il ruolo di madrina in modo impeccabile. Durante le prove pomeridiane Renzo Donzelli decide di tentare il tutto per tutto e di convincere la Divina a esibirsi. Bussa così alla porta dell'ampio locale riservato alla Callas e sfodera il miglior sorriso e la "faccia tosta" che si ha a vent'anni: «Lei mi fa accomodare su una poltrona in pelle bianca. Le chiedo: "Signora, lei canterebbe con noi?"».
«No, grazie, non è il mio genere. Non canto canzonette...»
«Ma signora, altri soprani cantano canzonette... Vado a prendere la chitarra e le accenno un brano che potrebbe andar bene per lei: Tu che m'hai preso il cuor. Lei canta a suo piacere e noi l'accompagniamo. Proviamo?»
«Va bene, proviamo.»
Renzo prende la chitarra e intona il brano cercando la tonalità giusta: «... Tu che m'hai preso il cuor, sarai per me». La Divina si diverte e si convince, accettando di cantare in pubblico. Di fronte a una platea stupita ed entusiasta, la sera Maria Callas sale sul palco e canta accompagnata al pianoforte da Nino Donzelli e alla chitarra dal fratello Renzo. Davide Matalon è entusiasta della performance del complesso cremonese e non ci pensa due volte a proporre loro una tournée di tre mesi in Turchia.... [omissis]