domenica 26 aprile 2009

Richter e la Callas




Tempo fa ho visto la registrazione dello speciale che "Palcoscenico" dedicò a Maria Callas nel trentennale dalla morte.
Ebbene, a differenza di altre trasmissioni concomitanti, mi sono emozionato; insomma mi è piaciuto tantissimo!

Il percorso artistico della Callas è sembrato bene impostato, soprattutto perché puntellato da registrazioni originali, tratte da interviste d'epoca, in cui la stessa cantante tracciava il suo "verbo" tecnico ed interpretativo.

Interessantissima la parte in cui la Callas si scaglia contro chi parla dei soprani differenziando la loro voce in "lirico", "d'agilità", e "drammatico".
Secondo la Divina, un soprano che sa cantare deve poter fare tutto, esattamente come accadeva ai tempi in cui gli autori del melodramma italiano creavano le loro opere. Colei che non è capace di fare tutto, dovrebbe essere relegata a particine secondarie perché non merita di essere definita "cantante completa".

Beh, è ciò che ho sempre pensato, e sentirlo dire direttamente alla Callas mi ha confortato molto, mettendomi al riparo da tutti i vituperi che mi sono dovuto beccare dai cosiddetti "fan" di talune "cantanti", che impazzano in lungo ed in largo, per fare le pulci alla Somma Arte dell'Eterna Maria...

Mi sono particolarmente emozionato nell'ascoltare la lettura del contenuto di una missiva appassionata, e colma di amore, che lei stessa indirizzò all'uomo che la fece innamorare. E' di una dolcezza infinita, e presenta, a tratti, l'aspetto sinistro della tragedia finale.

Bruno Tosi ha mostrato alcuni cimeli che la riguardavano, alcuni di acquisizione recente, e anche lì l'emozione è andata alle stelle.

Interessante il racconto di Luchino Visconti sul loro primo incontro e della folgorazione che subì al primo ascolto di quella Voce, con Serafin al piano, e la Callas ad interpretare un brano dalla Traviata...

Toccante anche il racconto dell'amicizia che la legò a Pasolini, e la lettura di alcune frasi a lui indirizzate (scritte "dal cielo, sopra un tappeto di nuvole"), che sono di una poesia struggente ed infinita.

Consiglio a chi non ha visto la trasmissione di aprire spesso http://www.palcoscenico.rai.it. Si spera possa trovarsi il "podcast".

Durante la trasmissione radiofonica di "Segni particolari: Divina! - Omaggio a Maria Callas" del 7 ottobre 2007, è stato citato il seguente brano, tratto dai diari del grande pianista russo Sviatoslav Richter, scomparso ormai da 10 anni e che ebbi modo di ascoltare al Teatro Piccolo della riscoperta ed antica Pompei:

«Abbiamo ascoltato queste registrazioni prodigiose, le parole sono troppo fragili per tentare di descrivere l’impressione prodotta dall’incomparabile arte canora della Callas. Non si può dire che una cosa: che tutto ciò confina col miracolo e che in lei tutto risulta inatteso. Non mi aspettavo da lei per esempio una simile Gilda. Certuni affermano che sia quella la sua parte di elezione. Ormai grazie alla tecnica è possibile ascoltare questa diva assolutamente unica rilassandosi in una poltrona e sorseggiando un whisky. E’ una cosa piuttosto bizzarra.»

Mi ha colpito la frase "in lei tutto risulta inatteso" come se prima della Callas da un soprano si aspettasse sempre "il solito"...

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